Alessio Ceccherini

La ragnatela nera

Storie narrate
pp. 432 | 130 x 210 cm | € 29,00
ISBN 978-88-31365-70-3

1974-2024: cinquant’anni di studi e ricerche sull’attentato al treno Italicus che scosse l’Italia, e sulle violenze che lo avevano preceduto.

«Siccome la gente ed anche lo stesso dottore mi dicevano che sarei guarita dal mio male e mi sarebbero tornate le mestruazioni se avessi preso marito, così io non ebbi difficoltà a soddisfare alle richieste del mio amante, e nella speranza che mi sposasse e nella speranza di guarire».
Rossella Selmini, 1987.

Alessio Ceccherini si è laureato in Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Firenze e ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia contemporanea e culture comparate presso l’Università degli Studi di Urbino. Attualmente è docente di Storia e Filosofia nei licei.

La strage del treno Italicus, avvenuta il 4 agosto 1974 sulla linea Firenze-Bologna, è rimasta senza responsabili sul piano giudiziario nonostante la ventennale vicenda processuale. Cercando di restituire centralità storiografica all’evento, l’autore cala l’attentato nel suo contesto storico secondo un prima e un dopo e lo interpreta come culmine del terrorismo di destra alla metà degli anni Settanta, quando lo scioglimento di Ordine Nuovo e l’entrata in clandestinità della destra extraparlamentare segnano una fase nuova dell’eversione neofascista, caratterizzata dalla crisi dei tentativi di camuffamento politico e contraddistinta da un attacco intimidatorio e frontale. Accanto alle stragi indiscriminate, riemerge in quest’ottica lo stillicidio dimenticato di attentati minori che incide sul quadro politico e sociale del Paese tra il 1973 e il 1975, quando una ramificata ragnatela nera avvolge uno snodo fondamentale della storia repubblicana.