Intossicarsi
Contributi su cocaina, hashish e altre droghe

Scritti di Moreau de Tours, Freud, Bukowski, Welsh
a cura di Stefano Calabrese e Sara Mittiga

Salmagundi
pp. 120 | 12,5 x 20,5 cm | € 18,00
ISBN 978-88-31365-01-7

I temi ricorrenti nella descrizione degli effetti di sostanze assai diverse tra loro nelle testimonianze di Moreau de Tours, Freud, Bukowski e Welsh

Solo da pochi secoli gli Europei possiedono il tabacco, il tè, e il caffè; da pochi anni soltanto hanno la coca; ma le poche centinaia che l’uomo oggi conosce sono un nulla a petto dei mille e mille che ancora ci riservan tante selve inesplorate, tante foglie, tanti semi, tante radici, tanti succhi ignoti. E anche la ricca natura sarà fra pochi secoli ben poca cosa dinanzi ai tanti e tanti eteri, che la chimica saprà fabbricarci.

Paolo Mantegazza, Quadri della natura umana. Feste e ebbrezze, 1871

Stefano Calabrese insegna Comunicazione narrativa all’Università di Modena e Reggio Emilia, Semiotica allo Iulm e Comunicazione multimediale al Suor Orsola Benincasa. Nel 2019 ha pubblicato Gli arabi e lo storytelling e Manuale di comunicazione narrativa.

Il desiderio di sperimentare un’alterazione dello stato di coscienza sembra essere una condizione innata nell’essere umano: testimonianze storiche della presenza di alcol e oppio sono state ritrovate sin nei più antichi testi egiziani e cinesi. Oggi questo desiderio può facilmente essere appagato per mezzo di sostanze come la cocaina, gli allucinogeni e persino gli psico-farmaci contro l’ansia o l’insonnia. Il fatto che un contesto sociale decida quali sostanze siano definibili come illegali e quali no elude il loro valore terapeutico o le caratteristiche farmacologiche, ma è determinato dal clima politico, dai contesti socio-culturali e dalle credenze religiose: basti ricordare come in passato caffè e tabacco siano stati considerati illegali in alcuni paesi occidentali.