Gaetano Salvemini

Diario del 1947
a cura di Mirko Grasso

Passato futuro
pp. 368 | 13 x 21 cm | € 27,00
ISBN 978-88-31365-64-2

La prima edizione completa del racconto di viaggio di Salvemini tra Parigi, Berna, Salisburgo e l’Italia, dopo ventidue anni di esilio antifascista.

«Come posso dirlo di Noam Chomsky e Howard Zinn», scrisse Ellsberg nel 2004, «non c’è nessuno nella mia vita da cui abbia imparato di più che dal mio amico e mentore Douglas Dowd».

Daniel Ellsberg, la fonte dei Pentagono Papers, citato in occasione della scomparsa di Dowd, «The New York Times»

Mirko Grasso  (1979), docente e storico, è socio della Fondazione Rossi-Salvemini e dell’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia. Tra i suoi ultimi lavori in volume: Ernesto Rossi e il Sud Italia nel primo dopoguerra (2012); Costruire la democrazia. Umberto Zanotti Bianco tra meridionalismo ed europeismo (2015, segnalazione speciale al Premio Matteotti 2016); la riedizione di Mussolini diplomatico di Salvemini (2017); l’edizione critica degli scritti di Matteotti nel volume Il fascismo tra demagogia e consenso. Scritti 1922-1924 (2020, segnalazione speciale al Premio Matteotti 2021).

Nel 1947 Gaetano Salvemini ha settantaquattro anni e manca dall’Italia dal 1925, quando era stato costretto ad espatriare per le vicende giudiziarie legate al foglio clandestino antifascista «Non Mollare».
Nel decennio successivo vive la stagione da fuoruscito tra Londra e Parigi che lo rende un intellettuale cosmopolita. Poi, nel periodo statunitense, assume un ruolo centrale nel mondo accademico e culturale portando avanti la lotta al regime e non perdendo i legami con la situazione europea e italiana.
Il testo edito qui per la prima volta nella sua completezza è il resoconto dei primi due mesi di viaggio che Salvemini compie dal 15 luglio al 21 novembre del 1947 in Europa e in Italia.
La versione integrale dello scritto, accompagnata da una selezione di articoli salveminiani connessi al viaggio, è una fonte eccezionale per comprendere gli interessi che l’Autore coltiverà con il rientro in Italia, restituendo uno straordinario affresco di quel momento storico.